Collaborazioni

Escape: Undercover – Sarah Rivera

“Ma la vita, si sa, non può essere un insieme di se avessi. La vita è adesso, che ci piaccia oppure no.”

Benjamin ha scelto di diventare medico per aiutare il sempre prossimo a vivere una vita migliore, ma un brutto scherzo del destino – o per meglio dire dei certi umani – lo costringe a nascondersi e ricominciare la sua vita. All’apparenza freddo e distaccato, ma è solo una maschera che si è creato per non ritrovarsi con il cuore spezzato, perché lui sa che la sua vita ormai è precaria. 

Ariel è una ragazza sempre sorridente nonostante la paura e la devastazione che la circonda. Vive infatti, vicino a Kiev e anche semplice fare la spesa risulta angosciante e pericoloso. Lei cerca di trovare il bello in tutte le situazioni e coglie ogni momento riportandolo su carta con i suoi amati colori a tempera. Anche con lei però il destino non sarà clemente, però con il tempo questo sarà un’occasione di rinascita. 

Ben e Ariel sono una boccata d’ossigeno in uno scenario alquanto triste e angosciante. Portano calore in un luogo ormai freddo e tetro. Sarah è riuscita, con la sua scrittura, a far immergere il lettore all’interno di questo momento storico brutale, creando un sottofondo di tensione durante tutta la prima metà del libro. Complimenti, perché non è facile parlare di un argomento così delicato e centrare in pieno la riuscita dell’ambientazione. 

È il primo libro che leggo di Sarah, ma devo dire che sono rimasta impressionata dalla sua mano: lineare, scorrevole, ma allo stesso tempo coinvolgente ed emozionante. Ho pianto con Ariel, ero ansia con Ben e ho tirato un sospiro di sollievo verso la fine. 

Che dire? Se volete un romanzo un po’ diverso, questo è quello che fa al caso vostro. Posso assicurarvi che non vi deluderà e i protagonisti faranno breccia nel vostro cuore. 

“Dicono che il dolore vada trasformato in forza, che se non stai andando nella giusta direzione, devi ricominciare il viaggio.”

Quarta di copertina

“Se tra le opzioni che ti restano
c’è solo la fuga: inizia a correre!”

Benjamin è un chirurgo ortopedico presso l’Hospital for Special Surgery di Stamford. Si trova all’apice della sua carriera, quando è costretto a fuggire dagli Stati Uniti con una falsa identità e un biglietto aereo per l’Ucraina.
Spalancherà gli occhi di fronte all’assurdità della guerra e si troverà a lavorare in condizioni precarie. Tutto questo lo porterà a chiudersi in sé e a soffocare le sue emozioni in modo lento e inesorabile.
Ma così come l’emozione può risvegliarsi nell’imperturbabilità per effetto della malia di una sirena, da una fuga si può rinascere?

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